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Domandona: per il fotoamatore medio, la fotografia è ancora un argomento interessante o l'unico motivo per cui si partecipa alle discussioni/forum/social è il tentativo di dimostrare quanto si è più bravi degli altri?
Se non Ti limiti alla Fotografia (ma un po' a tutto quanto), guardi le discussioni che ci sono sui vari Social , in televisione, ecc poi metti tutto in relazione alla Società in cui viviamo  . . . .  e la risposta l'hai già trovata.
Il Degrado Socio-Culturale ha vinto . . . .Â
Già parti col piede sbagliato. Il fotoamatore medio si è estinto da tempo, soppiantato da una nuova e fiorente generazione di "photographer"s, che passa più tempo a creare il suo logo che a pensare alla foto su cui deve metterlo.
Il problema di avercelo più lungo non li preoccupa. Il loro ego sproporzionato percepisce solo i Like e i.
Se dovesse mai accadere che qualcuno critichi la loro arte, è solo perché, come i grandi artisti, sono degli incompresi, e che il mondo non è ancora pronto per il loro genio.
Perché vedi, l'arte è arte, non è tecnica, non è esercizio, non è studio, non è fatica ed impegno.Â
L'arte è un dono per pochissimi photographers eletti. E bisogna essere degli artisti per capirla e percepirla...
Ma noi comuni mortali non possiamo certo pretendere a tanto...
11 anni fa
utente cancellato
Come in tutte le cose l'umiltà è per chi ha lavorato tanto per ottenere risultati importanti. in questo momento vedo poco studio e troppa presunzione. Peccato per la professione di fotografo, vista oramai come qualche cosa di facilmente raggiungibile da chiunque anche chi non ha la sensibilità giusta per portarla avanti.
Peccato si per la professione! Perché oltre al danno la beffa: non solo si fatica ad arrivare a fine mese (e spesso non ci si arriva proprio e tocca fare altro in parallelo), ma inoltre si vede sempre più gente estasiarsi davanti emerite schifezze.
Si sta abbassando il gusto, non si apprezza più il lavoro ben fatto. Non c'è più volontà di imparare. E in fotografia non è poi così grave, se non per quelli implicati, ma in altri ambiti?
Sanità ? Istruzione? Edilizia? Se mi costruiscono una casa come mi compongono una foto alla prima pioggia c'ho il c**o nell'acqua!!?
Come giustamente già detto, non è un problema della fotografia, ma di tutto ciò che richiede studio ed impegno. Tutti percorrono le scorciatoie, tutti vogliono i risultati prima del lavoro, è sempre meno diffusa la conoscenza del funzionamento di qualunque cosa e sempre più diffuso il semplice utilizzo, anzi spesso sottoutilizzo, perché non si è in grado nemmeno di distinguere ciò che serve da ciò che è inutilmente ridondante.Â
Però non è strano, in fondo, se pensiamo alla storia. Duemila anni fa i romani avevano acquedotti e cloache, ma nel medioevo anche i regnanti morivano di peste per la scarsa igiene. Che avesse davvero ragione Giambattista Vico?
È dal basso che comincia questa storia. È dai genitori che danno la colpa agli insegnanti dei fallimenti dei loro"geni incompresi", dai governi che dicono che "con la cultura non si mangia", da chi urla e si indigna pretendendo un fantomatico rispetto se viene definito a ragione un incapace, dalla stupida convinzione che "siamo tutti uguali" sia una affermazione riferibile al talento.
"Spacciarsi per fotografo per aver aperto la propria gallery, è come definirsi scrittore avendo Word sul computer."
questa mi sa che la riutilizzerò!!!
"crescente mancanza di educazione, modestia e voglia di imparare. Cui si deve aggiungere la diffusa incapacità di chi non sa distinguere la qualità dalla mediocrità "
e qui ci si ricollega al problema di cui parla Dego.
siamo in un epoca in cui tutto ciò che brilla è oro. anche se solo per qualche giorno.
la celebrità a tutti i costi, poco importa a cosa è dovuta.
poco importa che sia etica o sensata.
basta che brilli!!!
Si fa strada la via dell'apparire e si lascia quella della sostanza, io mi riferisco in particolare alla mia generazione e quella poco piu piccola, conta l'iphone, la macchina, il taglio di capelli, le app che hai nello smartphone il numero di contatti su facebook e twitter, si parla di donne, di calcio, di film (solo hollywoodiani!)e si trangugia litri e litri di alcol. Comprano la fotocamera in base ai pixel, il pc in base ai pixel dello schermo, il cell in base ai pixel....., se il lavoro del fotografo si potesse misurare in pixel, saremmo invasi
Credo che chi ritiene di avere della qualità artistica abbia non solo il diritto, ma anche il dovere di mettersi in gioco, anche con un po' di sportiva competitività . Poi c'è anche il dovere di affinare la padronanza del media che si utilizza, per far crescere il talento. Avere "un dono" è solo un punto di partenza.. poi pratica, studio e confronto fanno crescere. E i likes.. il consenso.. son fesserie e lo sappiamo tutti. Se Mc Curry usasse instagram avrebbe molti meno likes e Followers di Justin Bieber.
Credo che sia esemplare, per chiarire il concetto di cui si parla, l'intervista di Jep Gambardella a Talia Concept, in "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino.
Cinque minuti godibilissimi sulla cialtronaggine pseudoartistica.
Io ce l'ho più lungo
utente cancellato
Domandona: per il fotoamatore medio, la fotografia è ancora un argomento interessante o l'unico motivo per cui si partecipa alle discussioni/forum/social è il tentativo di dimostrare quanto si è più bravi degli altri?paolo116
Se non Ti limiti alla Fotografia (ma un po' a tutto quanto), guardi le discussioni che ci sono sui vari Social , in televisione, ecc poi metti tutto in relazione alla Società in cui viviamo  . . . .  e la risposta l'hai già trovata.Il Degrado Socio-Culturale ha vinto . . . .Â
Ayahuasca
Già parti col piede sbagliato. Il fotoamatore medio si è estinto da tempo, soppiantato da una nuova e fiorente generazione di "photographer"s, che passa più tempo a creare il suo logo che a pensare alla foto su cui deve metterlo.Il problema di avercelo più lungo non li preoccupa. Il loro ego sproporzionato percepisce solo i Like e i
Se dovesse mai accadere che qualcuno critichi la loro arte, è solo perché, come i grandi artisti, sono degli incompresi, e che il mondo non è ancora pronto per il loro genio.
Perché vedi, l'arte è arte, non è tecnica, non è esercizio, non è studio, non è fatica ed impegno.Â
L'arte è un dono per pochissimi photographers eletti. E bisogna essere degli artisti per capirla e percepirla...
Ma noi comuni mortali non possiamo certo pretendere a tanto...
utente cancellato
Come in tutte le cose l'umiltà è per chi ha lavorato tanto per ottenere risultati importanti. in questo momento vedo poco studio e troppa presunzione. Peccato per la professione di fotografo, vista oramai come qualche cosa di facilmente raggiungibile da chiunque anche chi non ha la sensibilità giusta per portarla avanti.Ayahuasca
Peccato si per la professione! Perché oltre al danno la beffa: non solo si fatica ad arrivare a fine mese (e spesso non ci si arriva proprio e tocca fare altro in parallelo), ma inoltre si vede sempre più gente estasiarsi davanti emerite schifezze.Si sta abbassando il gusto, non si apprezza più il lavoro ben fatto. Non c'è più volontà di imparare. E in fotografia non è poi così grave, se non per quelli implicati, ma in altri ambiti?
Sanità ? Istruzione? Edilizia? Se mi costruiscono una casa come mi compongono una foto alla prima pioggia c'ho il c**o nell'acqua!!?
Degomera681
Come giustamente già detto, non è un problema della fotografia, ma di tutto ciò che richiede studio ed impegno. Tutti percorrono le scorciatoie, tutti vogliono i risultati prima del lavoro, è sempre meno diffusa la conoscenza del funzionamento di qualunque cosa e sempre più diffuso il semplice utilizzo, anzi spesso sottoutilizzo, perché non si è in grado nemmeno di distinguere ciò che serve da ciò che è inutilmente ridondante.ÂPerò non è strano, in fondo, se pensiamo alla storia. Duemila anni fa i romani avevano acquedotti e cloache, ma nel medioevo anche i regnanti morivano di peste per la scarsa igiene. Che avesse davvero ragione Giambattista Vico?
utente cancellato
http://www.reflex.it/da-oggi-la-pittura-e-morta-dopo-175-anni-e-a-rischio-la-fotografia/Un punto di vista che sembra darci ragione.
Degomera681
È dal basso che comincia questa storia. È dai genitori che danno la colpa agli insegnanti dei fallimenti dei loro"geni incompresi", dai governi che dicono che "con la cultura non si mangia", da chi urla e si indigna pretendendo un fantomatico rispetto se viene definito a ragione un incapace, dalla stupida convinzione che "siamo tutti uguali" sia una affermazione riferibile al talento.Ayahuasca
"Spacciarsi per fotografo per aver aperto la propria gallery, è come definirsi scrittore avendo Word sul computer."questa mi sa che la riutilizzerò!!!
"crescente mancanza di educazione, modestia e voglia di imparare. Cui si deve aggiungere la diffusa incapacità di chi non sa distinguere la qualità dalla mediocrità "
e qui ci si ricollega al problema di cui parla Dego.
siamo in un epoca in cui tutto ciò che brilla è oro. anche se solo per qualche giorno.
la celebrità a tutti i costi, poco importa a cosa è dovuta.
poco importa che sia etica o sensata.
basta che brilli!!!
utente cancellato
Santa meritocrazia,dove sei finita!alessandro1
credo sotto le scarperans78
Si fa strada la via dell'apparire e si lascia quella della sostanza, io mi riferisco in particolare alla mia generazione e quella poco piu piccola, conta l'iphone, la macchina, il taglio di capelli, le app che hai nello smartphone il numero di contatti su facebook e twitter, si parla di donne, di calcio, di film (solo hollywoodiani!)e si trangugia litri e litri di alcol. Comprano la fotocamera in base ai pixel, il pc in base ai pixel dello schermo, il cell in base ai pixel....., se il lavoro del fotografo si potesse misurare in pixel, saremmo invasiutente cancellato
http://giornalequotidiano.altervista.org/gli-aspiranti-fotografi-rotto-cazzo/Ayahuasca
utente cancellato
Credo che chi ritiene di avere della qualità artistica abbia non solo il diritto, ma anche il dovere di mettersi in gioco, anche con un po' di sportiva competitività . Poi c'è anche il dovere di affinare la padronanza del media che si utilizza, per far crescere il talento. Avere "un dono" è solo un punto di partenza.. poi pratica, studio e confronto fanno crescere. E i likes.. il consenso.. son fesserie e lo sappiamo tutti. Se Mc Curry usasse instagram avrebbe molti meno likes e Followers di Justin Bieber.Degomera681
Credo che sia esemplare, per chiarire il concetto di cui si parla, l'intervista di Jep Gambardella a Talia Concept, in "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino.Cinque minuti godibilissimi sulla cialtronaggine pseudoartistica.