Piccola premessa: desidero impiegare come software Gimp 2.8, poiché pur essendo completamente
gratuito, offre una serie di strumenti molto avanzati per il fotoritocco, e sotto molti aspetti non ha nulla da
invidiare a Photoshop.
Con questa guida voglio descrivere il mio flusso di lavoro nel ritoccare un ritratto, per cercare di renderlo
più accattivante e valorizzarne le peculiarità.
Step zero: sviluppo del RAW
Prima di cominciare il lavoro di fotoritocco vero e proprio è necessario regolare il bilanciamento del bianco
e l’esposizione del nostro scatto. Gimp non è in grado di processare i RAW, è necessario impiegare un
software esterno (un software gratuito molto completo è Rawtherapee). Esportiamo in .JPG e siamo pronti
per cominciare.

Step 1- Correzione della pelle

Il primo lavoro che andiamo ad eseguire sul ritratto riguarda la pelle. L’obiettivo è di ottenere una cute
priva di imperfezioni, mantenendo al contempo inalterata la texture. Una tecnica largamente impiegata per
questo scopo è quella della separazione delle frequenze. Questa tecnica ci permette sostanzialmente di
dividere l’immagine in due livelli, uno detto delle “alte frequenze” dove troviamo la texture (rughe, pori,
nei, cicatrici) ed uno delle “basse frequenze” dove troviamo i colori della pelle.
Per prima cosa andiamo a duplicare il livello di sfondo. Rinominiamo il livello ottenuto come “basse
frequenze”. Ora applichiamo una sfocatura al livello delle basse frequenze: Filtri – sfocature – gaussiana.
Dobbiamo scegliere un raggio di sfocatura che sia abbastanza grande da uniformare la pelle e nasconderne i
difetti, ma che non renda il soggetto irriconoscibile.
FOTO 1
Fatto ciò impostiamo la modalità del livello a estrazione grana.
FOTO 2
Adesso ci occupiamo delle alte frequenze. Creiamo un nuovo livello: Livello – nuovo dal visibile, e lo
chiamiamo “alte frequenze”. Impostiamo il livello delle alte frequenze in modalità fusione grana, quindi
selezioniamo il livello delle basse frequenze e lo riportiamo in modalità normale.
Torniamo sul livello delle alte frequenze. Adesso dobbiamo eliminare tutti i difetti della pelle (pori, brufoli,
nei, macchie, cicatrici). Utilizziamo lo strumento “cerotto” e con una dimensione piuttosto piccola andiamo
a cancellare i difetti. Per ottenere un buon risultato selezioniamo come sorgente del cerotto un’area della
pelle più vicina possibile al difetto da cancellare.
FOTO 3
 
Step 1- Correzione della pelle
Foto 1
Step 1- Correzione della pelle
Foto 2
Step 1- Correzione della pelle
Foto 3

Step 1- Correzione della pelle parte seconda

Quando siamo soddisfatti del risultato duplichiamo il livello delle alte frequenze e impostiamo sul nuovo
livello la modalità estrazione grana. A questo punto il volto ci apparirà sfocato. Aggiungiamo a questo livello
una maschera di livello: livello – maschera – aggiungi maschera di livello – copia in scala di grigi del livello.
FOTO 4

Con un pennello di colore nero, piuttosto grande e morbido, andiamo a pennellare le aree del ritratto dove
vogliamo che riemergano i dettagli. Facciamo riemergere così dalla sfocatura gli occhi, le sopracciglia, le
labbra, le narici, e i contorni del viso. Manteniamo la sfocatura in quelle aree del viso che vogliamo
rimangano lisce (tendenzialmente la fronte, le guance, il contorno occhi, il naso).
Abbiamo quasi finito, ora dovremmo trovarci con un risultato simile al “filtro bellezza” che ci propongono i
nostri smartphone scattando i selfie. Il risultato sarà probabilmente troppo invasivo. Ne regoliamo
l’intensità andando ad abbassare l’opacità del livello, fino ad ottenere l’effetto desiderato.
FOTO 5 Prima della correzione pelle
FOTO 6 Dopo la correzione pelle
Step 1- Correzione della pelle parte seconda
Foto 4
Step 1- Correzione della pelle parte seconda
Foto 5
Step 1- Correzione della pelle parte seconda
Foto 6

Step 2 – Dodge and Burn

Il secondo lavoro che andiamo ad eseguire sul nostro ritratto consiste nella tecnica del dodge and burn (in
italiano scherma e brucia). Questa tecnica prevede di schiarire – dodge - alcune aree dell’immagine, e di
scurirne - burn - altre. Il nostro obiettivo è di ottenere un ritratto più contrastato, con luci e ombre più
marcate. Saremo noi a scegliere esattamente dove e quante luci ed ombre introdurre, andando a scolpire
letteralmente il ritratto, conferendogli maggiore tridimensionalità e contrasto.
Cominciamo con il creare due nuovi livelli. Selezioniamo lo strumento “riempimento colore” e riempiamo i
due nuovi livelli con un colore grigio 50%. Otteniamo questo colore impostando come valori RGB 127, 127,
127, oppure in esadecimale 7F7F7F. Impostiamo entrambi i livelli in modalità luce debole. Rinominiamo il
livello in alto “dodging” e quello in basso “burning”.
FOTO 7
Selezioniamo ora un pennello piuttosto grosso e molto sfumato. Dovremo fare degli interventi molto
delicati, quindi impostiamo l’opacità tra il 5-10%. Selezioniamo il livello più in alto, dodging, e con un
pennello bianco interveniamo sulle zone del volto che vogliamo schiarire. Allo stesso modo, lavorando sul
livello più in basso, burning, con un pennello nero andiamo a pennellare le aree che desideriamo scurire.
Naturalmente per rendere il risultato verosimile dobbiamo introdurre luci e ombre in modo coerente
all’illuminazione originale del ritratto.
Una volta terminato il lavoro, per rendere il risultato più omogeneo applichiamo un filtro sfocatura ad
entrambi i livelli di dodging e burning: Filtri – sfocature – gaussiana.
Regoliamo infine l’intensità del risultato abbassando l’opacità dei due livelli fino ad ottenere l’effetto
desiderato.
FOTO 8 Prima del dodge-burn
FOTO 9 Dopo il dodge-burn
Step 2 – Dodge and Burn
Foto 7
Step 2 – Dodge and Burn
Foto 8
Step 2 – Dodge and Burn
Foto 9

Step 3 – Correzione occhi

Gli occhi hanno un ruolo fondamentale nel nostro ritratto. È necessario renderli vivi ed espressivi,
enfatizzando la luce e i riflessi che hanno catturato.
Una buona notizia! Per correggere gli occhi andremo ad utilizzare la tecnica del dodge and burn appena
imparata, quindi non dobbiamo far altro che ripetere gli step precedenti, prestando attenzione solo ad
alcuni piccoli dettagli.
Creiamo due livelli con riempimento grigio 50% e li impostiamo in modalità luce debole. Con un pennello
molto piccolo andiamo a scurire la pupilla, il contorno dell’iride, le ciglia e le sopracciglia. Analogamente
andiamo ad enfatizzare il colore dell’iride schiarendola.

FOTO 10 occhio sinistro corretto - occhio destro naturale
È molto importante cercare di conferire una tridimensionalità all’occhio. La palpebra superiore genera
un’ombra sull’iride, che andremo ad enfatizzare con una transizione sfumata.
Una volta soddisfatti possiamo regolare l’intensità dell’intervento abbassando l’opacità dei livelli.
Step 3 – Correzione occhi
Foto 10

Step 4 – Tinta della pelle

Questo ultimo step è opzionale. Nel caso in cui il nostro modello/a abbia una carnagione molto chiara,
potremmo voler intensificare leggermente la colorazione della pelle.
Per fare questo creiamo un nuovo livello trasparente, e utilizzando lo strumento “riempimento colore”
riempiamo il livello appena creato con la tinta che vogliamo conferire alla pelle. Scegliamo in ogni caso un
colore credibile, che sia coerente con le caratteristiche originali della pelle.
Impostiamo il livello in modalità moltiplicatore, e andiamo a cancellare il colore da tutte le aree
dell’immagine, ad esclusione della pelle. Ricordiamoci di eliminare il colore anche dagli occhi e dai denti, ma
non dalle labbra.
FOTO 11
Il risultato ottenuto sarà sicuramente eccessivo, abbassiamo quindi l’opacità del livello fino ad ottenere un
risultato soddisfacente ma comunque credibile. Un valore di opacità tra il 10-15% può essere soddisfacente.
FOTO 12 immagine iniziale
FOTO 13 immagine finale
Step 4 – Tinta della pelle
Foto 11
Step 4 – Tinta della pelle
Foto 12
Step 4 – Tinta della pelle
Foto 13
Questa guida è stata scritta da steferrari


Commenti (6)

Dariagufo Ciao Ste, ottima presentazione e molto chiara, grazie mille! Anch'io uso Gimp per la postproduzione, un po' per una motivazione "ideologica" (trovo LR-PS esoso se uno non deve farne un uso professionale) e un po' perchè il mio PC attuale così com'è non supporta PS. Trovo Gimp molto buono per quanto riguarda le funzioni di fotoritocco propriamente dette ma ignobile la gestione dei colori, che in pochi passaggi degrada le immagini in modo inaccettabile: l'uscita di un nuovo Gimp più performante in questo senso mi sembra un'ottima cosa, ti ringrazio per l'informazione. Nel frattempo però non ho potuto evitare di prendere un programma di conversione dei raw: so che ce ne sono di open source, ma alla fine mi sono decisa per On1 Photo Raw, che è pagamento, ma una tantum (non sei obbligato a fare gli aggiornamenti) e costa una cifra ragionevole: al di là del prezzo teorico di listino io l'ho pagato 70 dollari, che a mio modo di vedere sono ben spesi perchè il programma è molto potente e -udite udite!- produce dei files molto pesanti ma che sono direttamente compatibili con Gimp senza necessità di conversione preliminare in Jpeg. La conversione in jpeg può essere fatta alla fine del procedimento di postproduzione, con tutti i vantaggi del caso in termini di qualità del risultato :)
5 anni fa 
4Stagioni Sei stato chiaro, Steferrari, grazie. :thumbsup:
5 anni fa 
steferrari [reply:yIMBAA]Ciao Close, io sto ancora usando la versione vecchia, ma Gimp 2.10 è stato rilasciato lo scorso aprile. Mi sembra di vedere che permetta di lavorare anche a 16-bit e 32-bit.

https://docs.gimp.org/2.10/it/gimp-image-precision.html

Appena avrò un minimo di tempo farò il passaggio a Gimp 2.10 :)
5 anni fa 
CLOSE-ENOUGH Ste io sono un grandissimo fan di GIMP 2.8 che trovo semplice è maggiormente pratico dei programmi a pagamento come LR e PS. Il vero limite che trovo è che gestisce i colori a 8 bit invece che 16 appiattendoli; hai trovato il modo di superare questo limite ?
5 anni fa 
steferrari [reply:uoMBAA]Ciao, non ho parlato adeguatamente dello sviluppo del file RAW perché è un argomento molto vasto, su cui si potrebbero spendere fiumi di inchiostro. Rawtherapee è uno dei tantissimi software che si possono impiegare per sviluppare un file raw, alternativo per esempio a Lightroom o Cameraraw. Le operazioni più basilari prevedono il bilanciamento del bianco, la correzione dell'esposizione, la saturazione, il contrasto. Poi ci sono funzioni come la riduzione del rumore, o la correzione della distorsione di una lente (quando scattiamo ad esempio in grandangolo).
Rispondendo alla tua domanda sì, se scegli di scattare in Raw e non vuoi partire ad elaborare la foto dal JPEG già processato dalla tua fotocamera, dovrai prima aprire il file in rawtherapee. Su questo software regolerai i parametri sopracitati, poi per il fotoritocco vero e proprio puoi esportare il file in JPEG e continuare a lavorarlo in Gimp
5 anni fa